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2010-05-14

Pino Genovese

SCULTORE E SCENOGRAFO

Figlio d’arte: suo padre, lo scultore Rocco Genovese, lo segue nei primi insegnamenti del disegno coinvolgendolo anche nelle fotografie di alcune sue opere. Amante del fumetto, realizza illustrazioni surreali e disegni che lo ispireranno poi nella composizione delle sue sculture. Si diploma come designer all’ISIA di Roma, nel primo corso, diretto dallo scultore Aldo Calò. Inizia a lavorare nello studio di graphic design di Alfredo De Santis, dove apprende le prime nozioni di arte grafica e manifesti pubblicitari. Lavora anche in uno studio per audiovisivi. Entra nella compagnia teatrale “La Zattera di Babele” di Carlo Quartucci e Carla Tatò, lavorando per cataloghi e allestimenti. Nella stessa compagnia, nell’ambito della rassegna “Rosenfest concerto per arti ’86”, con la direzione artistica di Rudi Fuchs, collabora alle scenografie realizzate da artisti contemporanei come Paolini, Fabro, Nitsch, Cucchi.

Comincia a lavorare più approfonditamente per sé stesso nello studio di Lavinio, sua nuova casa, e la natura e il mare sono le sue accompagnatrici di ispirazione. Dopo un periodo dedicato alla scultura, senza mai tralasciare il disegno comincia a lavorare nel campo delle installazioni, fotografando tutti i suoi lavori con una rolleycord 6 x 6, eredità paterna.

Il suo attaccamento alla natura lo porta a scrivere, disegnare e realizzare opere con materiale trovato in spiaggia, levigato,e nel sottobosco delle pinete. Grazie ai viaggi in Africa, (Mauritania, Mali, Niger, Marocco, Tunisia), si rafforza l’interesse per la natura arcaica e antropologica.